Una corposa ricerca che Giacomini ha condotto con grande rigore metodologico, giungendo a conclusioni innovative e scientificamente significative. Roberta Paltrinieri, Università di Bologna
Le professioni, con la diffusione delle tecnologie digitali, stanno cambiando. Si modificano i percorsi formativi, le modalità di comunicazione, l’organizzazione del lavoro, gli oggetti e i servizi. In questo processo di cambiamento “vincitori” e “vinti” sono facce della stessa medaglia. Se, da un lato, l’intera sfera della riproduzione sociale è chiamata a rinnovarsi, dall’altro lato, ciò implica affrontare rischi che possono mettere in crisi singoli individui e interi gruppi sociali. In questo contesto verrà analizzato il caso specifico degli architetti e degli ingegneri a partire dal territorio friulano, con lo scopo di comprendere come tali professioni si stanno confrontando con l’innovazione tecnologica. Grazie ad un’ampia survey e ad interviste in profondità, emergono non soltanto le modalità di adozione delle ICT da parte di architetti e ingegneri, ma anche i principali fattori che possono promuovere un utilizzo delle tecnologie dagli esiti professionali desiderabili, fra cui spiccano l’aggiornamento della cultura professionale e la formazione. L’innovazione è veramente tale quando non viene subita passivamente, ma quando è governata in una direzione che la renda socialmente sostenibile.
Gabriele Giacomini è assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Udine, dove è membro del Laboratorio di Sociologia. I suoi interessi di ricerca riguardano gli effetti sociali e politici delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La sua ultima monografia è “Potere digitale. Come Internet sta cambiando la sfera pubblica e la democrazia” (2018).