Collana diretta da Massimo Cacciari e Natalino Irti.
Molti credono che i diritti siano assodati, ma si sbagliano. La secolare lotta per la libertà non è finita anzi, si trova di fronte a inaspettate sfide. Strumenti come l’intelligenza artificiale e i big data possono essere usati per la sorveglianza, la manipolazione e la censura. In molti paesi autoritari, i governi utilizzano le tecnologie per colpire e silenziare i dissidenti. Nelle democrazie, invece, esiste il pericolo che agenzie governative e compagnie digitali creino insieme un “grande fratello” senza che i cittadini se ne accorgano. Un grande problema del nostro tempo è che è estremamente difficile garantire, contemporaneamente, la libertà dei cittadini, un potere statale solido e una crescita imponente delle aziende digitali. Questo è quello che viene definito il “trilemma della libertà digitale”. Trovare un equilibrio tra le necessità e gli obiettivi dei tre protagonisti è una delle maggiori sfide che le nostre società devono affrontare. Promuovere la libertà dei cittadini e, al contempo, garantire uno Stato capace di proteggere pienamente i loro diritti consentirebbe di sfruttare al massimo il potenziale delle tecnologie per il benessere collettivo. Tuttavia, ciò richiederebbe di imporre regole più stringenti alle compagnie digitali, limitando il superpotere che attualmente detengono. Ma è percorribile dal punto di vista geopolitico? E, soprattutto, saremo in grado di superare l’illusione, che domina lo spirito del nostro tempo, secondo cui l’innovazione tecnica è onnipotente e può risolvere qualsiasi problema?
Gabriele Giacomini insegna Teoria politica e digitale all’Università di Udine. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia e scienze della mente all’Università San Raffaele di Milano e all’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia. Ha svolto periodi di ricerca presso il Center for Advanced Studies Southeast Europe di Rijeka e l’Università Pompeu Fabra di Barcellona. Ha pubblicato, su riviste italiane e internazionali, articoli scientifici sulle implicazioni sociopolitiche delle tecnologie. Tra i suoi libri si segnalano Psicodemocrazia. Quanto l’irrazionalità condiziona il discorso pubblico (2016), Potere digitale. Come Internet sta cambiando la sfera pubblica e la democrazia (2018) e The arduous road to revolution. Resisting authoritarian regimes in the digital communication age (2022).